Invalsi o non invalsi parte 1

Ancora una volta, la prova Invalsi durante l’esame di stato del primo ciclo ha suscitato polemiche e critiche incrociate. Ma in cosa consiste il contendere? Sostanzialmente il nucleo del rovello giace nel diverso approccio alla valutazione. La prova Invalsi infatti si propone di valutare le competenze acquisite dagli alunni, piuttosto che le conoscenze. Per questa ragione, i contenuti sono proposti in forma problematicizzata, sono richieste capacità di integrazione delle conoscenze e di decompartimentazione dei saperi, insomma una strutturazione dello studio fondamentalmente differente da quella tuttora diffusa nelle scuole italiane, tradizionalmente orientate alla compartimentazione dei saperi e alla serializzazione delle discipline. Il che spiega anche perché rispondere alla prova Invalsi sia difficile per tutti gli alunni, indipendentemente dalla “bravura”  degli alunni.

   

Invalsi o non invalsi parte 1

Ancora una volta, la prova Invalsi durante l’esame di stato del primo ciclo ha suscitato polemiche e critiche incrociate. Ma in cosa consiste il contendere? Sostanzialmente il nucleo del rovello giace nel diverso approccio alla valutazione. La prova Invalsi infatti si propone di valutare le competenze acquisite dagli alunni, piuttosto che le conoscenze. Per questa ragione, i contenuti sono proposti in forma problematicizzata, sono richieste capacità di integrazione delle conoscenze e di decompartimentazione dei saperi, insomma una strutturazione dello studio fondamentalmente differente da quella tuttora diffusa nelle scuole italiane, tradizionalmente orientate alla compartimentazione dei saperi e alla serializzazione delle discipline. Il che spiega anche perché rispondere alla prova Invalsi sia difficile per tutti gli alunni, indipendentemente dalla “bravura”  degli alunni.

Ancora una volta, la prova Invalsi durante l’esame di stato del primo ciclo ha suscitato polemiche e critiche incrociate. Ma in cosa consiste il contendere? Sostanzialmente il nucleo del rovello giace nel diverso approccio alla valutazione. La prova Invalsi infatti si propone di valutare le competenze acquisite dagli alunni, piuttosto che le conoscenze. Per questa ragione, i contenuti sono proposti in forma problematicizzata, sono richieste capacità di integrazione delle conoscenze e di decompartimentazione dei saperi, insomma una strutturazione dello studio fondamentalmente differente da quella tuttora diffusa nelle scuole italiane tradizionalmente orientate alla compartimentazione dei saperi e alla serializzazione delle discipline

Il concorsone: un’ecatombe annunciata (e voluta?)

I risultati degli scritti del concorso sono ormai stati pubblicati quasi tutti. I pochi ritardatari poco potranno aggiungere ai risultati finora pubblicati. Risultati che, per l’appunto, sono stati una vera ecatombe. A giudicare dalla situazione nelle varie regini, si può parlare, per lo più, di strage. Guardiamo qualche risultato:
in Lombardia, per la scuola dell’infanzia. vi erano state 7mila. Dopo il test preselettivo, di candidati ne sono rimasti solo 2.768 (poco più del 33%). Dopo lo scritto, la percentuale si è abbassata notevolmente, dato che a passarlo sono stati soltanto 142, cioè solo il 2% del totale di partenza (il 5% sui sopravvissuti alla prova preselettiva).
Altri risultati simili si hanno in altre classi di concorso: ad esempio, nella A059, matematica e scienze nelle scuole secondarie di primo grado, sono solo 99 i candidati ammessi al laboratorio sui 1.227 ammessi allo scritto (8%). E per le altre regioni, i risultati non sono più lusinghieri, tranne qualche classe di concorso in Calabria.
Un’ecatombe, dunque. Del resto, si era detto che le nuove modalità, i nuovi criteri di valutazione e, soprattutto, lo scarso lasso di tempo per studiare, avrebbero fatto la differenza con i passati concorsi. Tuttavia, oltre ad essere annunciata, la strage è stata anche voluta. In Lombardia, i posti messi a disposizione epr la sopra citata scuola di infanzia sono appena 99, per cui, malgrado la selezione severa, 43 candidati resteranno fuori. Ma, dato che il concorso serve solo per l’assunzione e non abilita (dato che bisogna essere già abilitati per potervi partecipare) come il precedente, i risultati non potevano essere diversi: pochi posti, grande selezione. Anche per risparmiare sulle commissioni e sull’impatto che questo megaconcorso e i suoi postumi (corso pre-assunzione, attività burocratiche varie ecc…) possono avere sul bilancio deficitario del ministero.
Alla faccia della spending review…

Il nuovo sistema nazionale di valutazione sta arrivando

È stato definitivamente approvato dal Consiglio dei Ministri il Regolamento che istituisce e disciplina il Sistema Nazionale di Valutazione (SNV) per le scuole del sistema pubblico nazionale di istruzione e le istituzioni formative accreditate dalle Regioni.
Il regolamento dà attuazione alla delega conferita al Governo con il decreto legge n.225 del 2010 convertito in legge n.10 del 2011 e costituisce un rilevante passo avanti nel percorso cominciato con il decreto legislativo 286 del 2004. Esso permette un allineamento dell’Italia agli altri Paesi Europei sul versante della valutazione dei sistemi formativi pubblici, e consente di rispondere agli impegni assunti nel 2011 dall’Italia con l’Unione europea, in vista della programmazione dei fondi strutturali 2014/2020.
Conclude il suo iter di approvazione avviato il 24 agosto 2012 data in cui è stato presentato in 1° lettura al CdM, dopo aver superato tutti i passaggi prescritti dall’art.17, comma 2, della legge n.400/88. Rispetto al testo iniziale, il regolamento adottato contiene modifiche che recepiscono, in larga misura, le osservazioni e le proposte contenute nei pareri del Consiglio nazionale della pubblica istruzione, della Conferenza unificata, del Consiglio di Stato e della VII Commissione del Senato. Sono cambiamenti che hanno modificato in meglio il testo del decreto nel senso di una più compiuta valorizzazione dell’autonomia responsabile delle scuole nei processi di autovalutazione e di miglioramento della qualità del servizio offerto.

Organi collegiali: convocazione

La convocazione degli organi collegiali è demandata al regolamento interno d’istituto. Ogni scuola può in tal senso deliberare autonomamente.
Per prassi ormai consolidata la convocazione avviene con un preavviso minimo non inferiore ai 5 giorni. Tale prassi è supportata dalla C.M. 105/1975 (circolare che dev’essere obbligatoriamente di riferimento nel caso la scuola non abbia previsto nel regolamento d’istituto le modalità per la convocazione degli organi collegiali) che, all’art.1, prescrive: “la convocazione degli organi collegiali deve essere disposta con congruo preavviso – di massima non inferiore ai 5 giorni – rispetto alla data delle riunioni. La convocazione deve essere effettuata con lettera diretta ai singoli membri dell’organo collegiale e mediante affissione all’albo di apposito avviso; in ogni caso, l’affissione all’albo dell’avviso è adempimento sufficiente per la regolare convocazione dell’organo collegiale…”. È opportuna, anzi necessaria, quindi, l’affissione all’albo dell’istituzione scolastica, non essendo sufficiente la semplice presa visione da parte del personale, anche se registrata, perché l’affissione è anche elemento di pubblicità e trasparenza dell’istituzione, così come previsto dai D. Lgs. 165/2001 e soprattutto 150/2009, i quali sottolineano la necessità della comunicazione ufficiale ad un pubblico esterno all’istituzione stessa. Per quanto riguarda, invece, la pubblicazione sull’albo online, prevista dal sopra citato D. Lgs. 150/09, occorre ricordare che tale procedura è equipollente all’affissione all’albo solo se l’istituzione provvede a fornire l’accesso al sito istituzionale sul posto di lavoro al personale in servizio.

Sondaggi con Surveymonkey parte 4

Bentornati. Ultima puntata del tutorial su Surveymonkey.
Ricapitolando, ci siamo iscritti a questo sito di sondaggi online. Una volta creato un nostro account, siamo entrati nel sito, abbiamo raggiunto la nostra pagina e avviato una indagine.
Ora dobbiamo inserire le domande nelle pagine del sondaggio.
Si possono inserire le pagine aggiungendo una pagina come nell’immagine sotto:

Schermata nuova indagine
Schermata nuova indagine

Premendo il pulsante evidenziato, si apre un piccolo form in cui inserire la nuova pagina come nell’immagine qui sotto:

Schermata aggiungi pagina
Schermata aggiungi pagina

In ogni pagina occorre aggiungere le domande, scegliendo al tipologia, come nell’immagine sotto:

SChermata domanda
SChermata domanda

Premendo il pulsante evidenziato, si apre un piccolo form in cui inserire la nuova domanda come nell’immagine qui sotto:

Schermata selezione domanda
Schermata selezione domanda

Compilando il form, occorre ricordare che le risposte vanno inserire nella casella di testo grande, come indicato nell’immagine sotto, avendo cura di andare a capo per ogni domanda inserita.

Particolare schermata iniziale
Particolare schermata iniziale

Come si può vedere, è anche possibile rendere obbligatoria la risposta ad una domanda del sondaggio, inserire una casella in cui coloro che compileranno il sondaggio potranno inserire i loro commenti, così come rendere casuale l’ordine della comparsa delle domande.
Per avere un’anteprima del sondaggio, premere il pulsante anteprima, come nell’immagine sotto:

schermata di Surveymonkey
schermata di Surveymonkey

Ed ecco un’anteprima della pagina organizzata.

SurveyMonkey19
schermata di Surveymonkey

Completato l’inserimento delle domande, è possibile completare l’operazione cliccando sul pulsante “invia indagine” nella pagina iniziale, come nell’immagine qui sotto:

Particolare schermata iniziale
Particolare schermata iniziale

Comparirà una schermata con l’indicazione dell’indirizzo da fornire per compilare il sondaggio e le altre forma di condivisione:

Schermata finale
Schermata finale
.

Ed ora siamo pronti per fare il nostro sondaggio. Buona indagine a tutti e a rivederci presto…

Il docente: il registro di classe

Il docente ha un rapporto complesso con il suo registro personale.
Questi non ė solo un obbligo, ma uno strumento attivo per l’attività didattica e, contemporaneamente, un documento ufficiale con risvolti giuridici. Per queste ragioni, il registro e a sua compilazione e tenuta sono fondamentali ed impegnativi.
La natura binaria, se non ambigua, del registro sono ben evidenziate dalla giurisprudenza scolastica. La sentenza n. 3004/1999 della V sezione penale della Corte di Cassazione recita: “La funzione primaria del giornale del professore è quella di costituire un promemoria per il docente di tutte le attività espletate nel corso dell’anno scolastico e dei processi di maturazione degli alunni, in modo che con maggiore precisione e semplicità si possano svolgere i consigli di classe”.
La sentenza parla espressamente di “funzione primaria“, ad indicare come il registro a una natura complessa, in parte tecnica, in parte giuridica. Se, infatti, il registro è un promemoria per i docenti, esso ha anche un documento ufficiale, con rilevanza giuridica pubblica; la sentenza n. 208196/1997 ha stabilito che il registro di classe è un atto pubblico “in quanto posto in essere dal pubblico ufficiale nell’esercizio della sua pubblica attività e destinato a fornire la prova di fatti giuridicamente rilevanti, costitutivi di diritti e obblighi attraverso la quotidiana annotazione della presenza”. Il docente, infatti, in quanto funzionario pubblico, assume le funzioni del pubblico ufficiale quando esercita le sue funzioni istituzionali che lo pongono in posizione di immedesimazione organica con l’organo, cioè l’istituzione scolastica.
Così il docente è pubblico ufficiale quando registra assenze, ritardi, uscite, quando registra e sanziona il comportamento degli studenti, quando prende contatti con i genitori, quando esprime una valutazione, quando partecipa ad uno degli organi collegiali.
Come si riscontra nella sentenza n.714/2010, “(…)nel registro del professore devono essere annotati la materia spiegata, gli esercizi assegnati e corretti, le assenze e le mancanze degli alunni, i voti riportati”. È infatti funzione fondamentale, obbligatoria del docente la compilazione del registro perché connessa al suo ruolo istituzionale, ovvero la responsabilità legata alla sorveglianza degli studenti e la funzione di valutazione del rendimento degli studenti.

Per quanto riguarda il rapporto fra registro personale e valutazione, la giurisprudenza si esprime in questi termini: “La mancanza di tale registro renderà forse più complicato lo scrutinio finale, ma non può in alcun modo impedirlo o invalidarlo, essendo il docente tenuto a formulare i suoi giudizi, indipendentemente dalle eventuali annotazioni sul registro. E ciò è tanto più vero se si considera che il docente è tenuto a formulare un giudizio globale sul processo formativo dell’alunno e non sulle singole prove, cosicché l’annotazione più o meno completa riportata nella singola prova non appare assolutamente rilevante. La scorretta tenuta del giornale del professore potrà eventualmente esporre l’insegnante a nota di demerito e ad un giudizio disciplinare, ma non potrà ioincidere sulla validità della valutazione finale dell’alunno

Sondaggi online con seamonkey parte 3

Bentornati.

Vediamo ora come organizzare un semplice sondaggio con MonkeySurvey.
Una volta iscritti (vedi posts precedenti), è possibile organizzare un sondaggio. Per entrare nel sito come utente, occorre accedere cliccando sul pulsante in altro a destra, come nell’immagine qui sotto:

Homepage di Surveymonkey
Homepage di Surveymonkey

Comparirà un form in cui inserire il nome utente e la password scelti al momento dell’iscrizione:

form di accesso
form di accesso
.
Una volta giunti nella nostra pagina, si può iniziare ad organizzare il sondaggio.
pagina iniziale di Surveymonkey
pagina iniziale di Surveymonkey

Per farlo, premere “crea un’indagine” come nell’immagine sotto:
pagina iniziale di Surveymonkey
pagina iniziale di Surveymonkey

Apparirà una schermata in cui è possibile scegliere fra i vari template, i modelli già predisposti, o fare un’indagine da soli. Noi opteremo per quest’ultima soluzione.

Schermata di avvio dell'indagine
Schermata di avvio dell’indagine

Poi, premendo continua, sia rriver alla apgina di lavoro:
Schermata avvio indagine
Schermata avvio indagine

Nella pagina, è possibile scegliere il modello, come nell’immagine sotto:
Schermata indagine
Schermata indagine

E’ possibile rinominare il sondaggio qui,

Schermata nuova indagine
Schermata nuova indagine

E per ora basta. Al prossimo post per la conclusione, the same bat-time, the same bat-channel…

Gli organi collegiali: il consiglio di classe – compensi e attività funzionali

Ai sensi dell’art. 29, comma 3, del CCNL/2007, le attività di carattere collegiale riguardanti tutti i docenti sono costituite da:
a) partecipazione alle riunioni del Collegio dei docenti e sue articolazioni fino a 40 ore annue;
b) partecipazione alle attività collegiali dei consigli di classe, di interclasse, di intersezione per un massimo di 40 ore annue;
c) svolgimento degli scrutini e degli esami, compresa la compilazione degli atti relativi alla valutazione.
Questi ultima voce (scrutini ed esami) non rientra quindi nelle 40+40 ore, perché sono attività obbligatorie connesse con la funzione docente.
Le tre voci sono ovviamente relative alle classi assegnate al docente.
Se quindi un docente è nominato dal Dirigente in sostituzione di colleghi assenti per lo svolgimento degli scrutini, non della propria classe, a lui spetta il compenso per attività aggiuntive funzionali all’insegnamento – a carico del fondo di istituto – di cui all’art. 88 comma 2 lett. d) del CCNL/2007. La misura del compenso è stabilita nella Tabella 5.